Il cortometraggio trae la sua genesi dalla reale Pandemia che ha interessato la popolazione dal Gennaio 2020. Le tematiche di interesse riguardano la famiglia in primis. Affetti divisi, distanti, preoccupati per le sorti ciascuno dell’altro. Un nucleo familiare è il protagonista di questa storia. Una madre anziana il cui scopo di vita rimasto, è quello di trascorrere la quotidianità con l’affetto dei nipoti e della figlia femmina, amica e complice di condivisione: il suo vissuto in quarantena è come una condanna a morte anticipata. Un marito giovane che ha temporaneamente perso il lavoro di artista, una delle categorie più colpite dalla Pandemia: in primo piano ci sono le sue frustrazioni di uomo, per la distanza dalla moglie costretta ad isolarsi in un’altra casa per preservarli da un possibile contagio, la gestione dei due figli piccoli senza l’aiuto di nessuno e la sua indole di artista esuberante e sognatore che necessita di conferme continue. E poi lei, Stefania, la protagonista, madre, moglie e figlia che da operatore sanitario, deve non solo assolvere ai suoi doveri in prima linea rischiando la propria vita per curare ed assistere i pazienti, ma per l’empatia e la generosità che contraddistingue chi sceglie quel mestiere, deve anche farsi carico di sostenere moralmente i familiari con le loro problematiche. I racconti esplicitati attraverso i dialoghi telefonici, traggono spunto da storie di vita reali, in seguito romanzate e adattate nella sceneggiatura. Stefania esiste veramente nella realtà. Attraverso i suoi occhi scorre uno spaccato emotivo sul legame che si crea in ospedale tra operatore e paziente: drammatico, intenso, lacerante, quanto più crude ed estreme sono le condizioni di sofferenza vissuta. https://www.infermieritorvergata.net/wp-content/uploads/2020/12/un_giorno_in_meno.mp4 N. Visite: 461 Navigazione articoli Contest Tor Vergata Villa delle Querce – Learning House