Nei giorni 15 e 16 settembre 2017, la sede IRCCS Bambino Gesù ha partecipato al “18th Nursing ethics conference & 3rd international ethics in care conference” tenutosi a Leuven in Belgio, con lo studio “Nursing professional identity: a survey study conduced by students”. Una piccola rappresentanza degli studenti del corso di Laurea in Infermieristica e Infermieristica pediatrica ha avuto l’opportunità di presentare in prima persona, ad una conferenza internazionale, la ricerca condotta durante il I semestre di lezioni. L’entusiasmo, l’emozione, la capacità dimostrata e la professionalità delle studentesse hanno colpito e coinvolto i diversi partecipanti, uditori attivi alla presentazione, che hanno manifestato il loro apprezzamento attraverso ringraziamenti, domande e parole di incoraggiamento al prosieguo del percorso. Le studentesse Eleonora Orsi Spadoni, Giulia De Pascale e Rebecca Casciaro hanno provato a descrivere la loro esperienza attraverso una breve pagina di “diario di viaggio” che hanno condiviso con i tutor didattici. “9 novembre 2016: il nostro tutor Andrea Gazzelloni, durante una lezione di metodologia della ricerca, ci ha proposto un progetto di ricerca che andasse ad indagare l’identità della professione infermieristica. Un progetto che, se ben riuscito, avremmo potuto proporre e, poi eventualmente, presentare ad un congresso internazionale. Un evento al quanto lontano dalle nostre aspettative, ma che con impegno abbiamo cercato di raggiungere cominciando con la stesura del progetto stesso. Abbiamo iniziato con la definizione di un questionario, poi con la distribuzione di questo nei reparti dell’OPBG ed infine con la registrazione ed analisi dei dati. Nel giro di pochi mesi il progetto “Nursing professional identity: a survey study conducted by students” è stato proposto ed accettato dal “18th Nursing ethics conference” dell’Università di Leuven in Belgio. La partecipazione al congresso era libera, per cui ognuno di noi sarebbe potuto partire e presentare il lavoro. Farsi scappare un’occasione del genere personalmente non è nelle mie corde, per cui in un batter d’occhio ho fatto l’iscrizione e preparato la valigia. Ed eccoci, 14 settembre 2017, volo per Bruxelles: è arrivato il momento di partire. Insieme ad altre due mie compagne, Giulia e Rebecca, ci immergiamo in questa magnifica esperienza. Arrivate nella cittadina di Lovanio facciamo un giro e ci ritroviamo davanti ad un paesino incantevole, quasi fiabesco. Nel pomeriggio ci rivediamo con il nostro tutor Andrea per ritoccare le ultime parti del discorso in inglese, che avremmo dovuto tenere il giorno successivo. È proprio qui che nascono le prime preoccupazioni: “la pronuncia sarà corretta?”, “mi ricorderò di dire tutto?”, “se poi sforiamo i tempi?”. Insomma, la tensione nell’aria era tanta ma, l’eccitazione altrettanto. 15 settembre ore 7:00 suona la sveglia: ci siamo. La nostra presentazione si sarebbe tenuta alle 16:20, abbiamo tutto il tempo per ambientarci e rassicurarci, ascoltando anche la presentazione di progetti provenienti da tutto il mondo. Mi correggo, non abbiamo tutto questo tempo. È il nostro turno: cuore in gola, gambe che tremano e mille occhi puntati su di noi, l’emozione gioca brutti scherzi, tanto che alla fine della presentazione nemmeno ricordavo cosa avessi detto. Il riscontro che abbiamo avuto da parte degli infermieri presenti però ha lasciato intendere che ce l’avevamo fatta, che il messaggio che volevamo dare era arrivato. Iniziano a farci domande e complimenti, abbiamo di fronte a noi infermieri provenienti da diversi paesi entusiasti di sentir parlare studentesse con tanta voglia di far parte del mondo dell’assistenza, ma soprattutto con tanta voglia di condividere la propria passione. È andata: ci siamo fatte portavoce di un’importate innovazione, sia in campo universitario che infermieristico, presentando un progetto di ricerco condotto da studenti del secondo anno di corso. È stata un’esperienza totalmente formativa, poiché il trattare determinati temi, quali quelli etici, da diverse prospettive e lo scambio di esperienze al riguardo tra le varie nazioni, ha permesso ad ognuno di noi di afferrare aspetti culturalmente diversi e di arricchire il proprio bagaglio personale. In conclusione posso dire che ciò che mi rimane è tanta soddisfazione, grazie a tutto questo ho potuto cominciare ad inserire tasselli nel mio puzzle, in modo da potermi pian piano realizzare, non solo a livello personale ma anche e soprattutto a livello professionale. Ringrazio vivamente chi ci ha permesso di concretizzare questo sogno: la Direzione Sanitaria dell’OPBG e tutto il personale del Polo Didattico Pier Giorgio Frassati, in particolar modo i tutor Andrea Gazzelloni e Valentina Pizziconi, con un riferimento speciale alla nostra Direttrice Giuliana D’Elpidio che ci sostiene sempre, in primis come studenti e poi come infermieri.” (ELEONORA) “Grazie alla proposta del nostro tutor Andrea Gazzelloni, con l’approvazione della Direttrice Giuliana D’Elpidio, il nostro Polo Didattico Pier Giorgio Frassati, ha potuto partecipare e presentare un progetto di ricerca intitolato:” Nursing professional identity: a survey study conduced by students” al “3rd international ethics in care conference” che si è svolta nei giorni 15-16 settembre a Leuven, Belgio. Tutta la classe si è mostrata subito entusiasta della proposta. Nel mese di novembre abbiamo effettuato una raccolta dati attraverso un questionario consegnato agli infermieri dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, con l’approvazione della Direzione Sanitaria. Lo studio si è basato sui dati raccolti e poi analizzati da noi studenti con l’aiuto del nostro tutor Andrea Gazzelloni. Il progetto stava prendendo sempre più forma e ovviamente la nostra frenesia ed entusiasmo crescevano sempre di più. Quando Andrea, ci ha comunicato l’accettazione del nostro studio ad una conferenza internazionale con la possibilità di poter partecipare attivamente come relatori, ho subito sorriso dalla contentezza, incredula della notizia. Non avrei mai immaginato di poter raggiungere un risultato simile già al secondo anno di infermieristica. Ho subito dato la conferma della mia presenza insieme alle mie colleghe Eleonora e Rebecca. Negli ultimi mesi abbiamo effettuato degli incontri per preparare la nostra presentazione. Man mano che ci avvicinavamo alla data di partenza la mia emozione mista a tensione, cresceva sempre di più, anche per la consapevolezza di dover presentare in inglese ad un congresso internazionale. Avevo paura che la mia pronuncia inglese fosse inesatta, ma l’idea di poter partecipare, mi ha spinta a non mollare. Il 14 settembre noi ragazze eravamo pronte a partire! Raggiunta Lovanio abbiamo potuto ammirare la bellezza del posto e nel pomeriggio abbiamo organizzato un incontro con i nostri tutor per essere rassicurate sulla presentazione che si sarebbe svolta l’indomani pomeriggio. La sera, prima di andare a dormire abbiamo ripetuto nuovamente il discorso per essere più sicure: la tensione era alta! Il 15 settembre abbiamo raggiunto la sede in cui si sarebbe svolto la conferenza. Abbiamo assistito alla presentazioni di altri infermieri impegnati nella ricerca provenienti da tutto il mondo! Ero ammaliata dai vari interventi e soprattutto da come, gli stessi studiosi, presentassero un medesimo argomento da diverse prospettive, tanto che per un momento avevo quasi dimenticato che avrei dovuto presentare qualche minuto dopo. Arriva il nostro momento, iniziavo a sentire il cuore battere più forte man mano che mi avvicinavo al desk insieme alle mie compagne. Tutti in aula erano così concentrati sulla nostra presentazione, alcuni annuivano, altri erano ben immersi nei dati mostrati dal nostro tutor. Arriva il mio turno e immagino di non avere più nulla nella mia testa: l’emozione era forte. Concludiamo il nostro intervento e alcuni dei presenti in aula ci porgono delle domande e si complimentano con noi per lo studio condotto. La soddisfazione e la gioia nel sentire quelle parole avevano preso il sopravvento tanto che credo di aver avuto stampato sulla mia faccia, un sorriso a 32 denti per diversi minuti. Uscita dall’aula, iniziavo a manifestare le mie emozioni: gioia, soddisfazione, felicità e gratitudine nei confronti dei nostri tutor. Come già detto non avrei mai immaginato di poter partecipare come relatrice ad un congresso internazionale al secondo anno di università! Sono uscita da quell’aula con una fierezza e una spinta motivazionale più alte di prima. È stata una delle esperienze più gratificanti svolte fino ad ora: ho potuto aprire i miei orizzonti e le mie considerazioni sulle possibilità professionali sono cambiate. Assistere e prendere parte ad una conferenza di questo calibro mi ha fatto comprendere come può essere vasto il nostro campo professionale. Credo che tutto questo sia utile alla conoscenza, al progresso professionale e alla crescita interiore. Grazie a ciò si possono coniugare culture diverse importando così novità nel nostro Paese e nella nostra Professione. In conclusione, questa esperienza ha donato una spinta motivazionale maggiore ad arricchire la mia conoscenza e a raggiungere i miei obiettivi con impegno e dedizione. Ringrazio tutti coloro che ci hanno permesso di effettuare questa esperienza: la Direzione Sanitaria, il personale del polo didattico con particolar riferimento ai nostri tutor Andrea Gazzelloni, Valentina Pizziconi e alla nostra Direttrice Giuliana D’Elpidio.” (GIULIA) “…il cuore cominciava a battere forte e le mie mani iniziavano a tremare… tocca a me, tocca a me!! Sono queste le sensazioni ed i pensieri che in quel 15 Settembre 2017, alle ore 16:30, mi hanno accompagnato durante la presentazione delle mie piccole considerazioni da studentessa, riguardo al grande dilemma su “Come diventare un buon infermiere”. Si tratta di un convegno internazionale, il “3rd international ethics in care conference”, tenutosi nel Centro Biomedico di Leuven, Belgio, in data 15 e 16 Settembre 2017. Alla conferenza hanno partecipato infermieri provenienti da tutto il mondo: Brasile, Austria, Irlanda, UK, Giappone, Iran, Danimarca, Nuova Zelanda, Usa, Norvegia, Portogallo, Turchia, Finlandia, Svizzera, Colombia, Pakistan…Tra i diversi argomenti trattati e relatori di istituzioni universitarie prestigiose, spuntava il nostro lavoro e spuntavamo noi, tre ragazze del 2° anno di corso di infermieristica, presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, accompagnate dai nostri tutors. Tutto iniziò quando a cavallo dello stesso anno, tra una lezione e l’altra, tra le nuove materie appare “Metodologia della Ricerca” tenuta dal nostro tutor Andrea Gazzelloni. Col passare dei giorni abbiamo creato un questionario, somministrato a tutti gli infermieri del nostro ospedale, ed elaborato le risposte. Poi la grande notizia “Ci siamo! Siamo stati presi! Si parte per Bruxelles!” Ed eccomi qui che, a pochi giorni dalla partenza, completamente assorbita dalle varie attività di preparazione, intenta a leggere, informarmi, conoscere e capire più da vicino ciò a cui andavo incontro. Ora sono qui, alcuni giorni dopo la Conferenza, e sento di poter paragonare quest’esperienza, personale e formativa, ad una lampada che emanava una luce, una luce diversa, più interessante, più vicina a noi e al nostro futuro, con fonti ben chiare e reali; un’esperienza che mi ha fatto provare dei sentimenti nuovi di paura e di coraggio, ma anche di gioia. Ringrazio la nostra direttrice Giuliana D’Elpidio per la grande possibilità donatami, tutti i nostri tutors per esserci e per fungere sempre da grande stimolo, Valentina Pizziconi per il supporto e la fiducia in ogni momento di questa esperienza, Andrea Gazzelloni perché senza di lui tutto ciò non sarebbe stato possibile.” (REBECCA) Il coinvolgimento emotivo – professionale delle studentesse e dei tutor che le hanno accompagnate in questa esperienza, è stata una dimostrazione che opportunità del genere, vissute già durante il corso di laurea, possano essere intensamente formative e fondamentali in una prospettiva di crescita umana e professionale. La sede IRCCS Bambino Gesù ringrazia pertanto, gli studenti del 2° anno di corso di laurea in infermieristica e infermieristica pediatrica che hanno contribuito alla realizzazione dello studio, i colleghi infermieri del nostro Ospedale, sempre disponibili a partecipare alle iniziative accademiche, il Dipartimento di Epidemiologia per il supporto tecnico scientifico. N. Visite: 867 Navigazione articoli Il modello preceptorship: strategia di tutoring nella formazione dello studente infermiere Le squadre della sede IRCCS Bambino Gesù premiate nella Sala d’Onore del CONI in occasione della cerimonia conclusiva dei Campionati delle Università di Roma